Strumento agevolativo promosso dal Ministero della Cultura, con l’intervento di Invitalia. Sarà gestito attraverso un sportelo agevolativo a partire dal 19 Aprile ore 12:00, per cui conterà l’ordine cronologico di presentazione delle istanze fino ad esaurimento dei fondi. La dotazione finanziaria è 30 mln di euro e la domanda può essere presentata una sola volta.

Il contributo può spettare nella misura del 100 % delle spese ammissibili (sotto indicate), per un valore massimo di 25.000 € a fondo perduto.

A seguito dell’emergenza Covid sono state adottate misure per agevolare le spese di capitale circolante all’interno dei settori della cultura, turismo e creatività. Il contributo a fondo perduto è rivolto agli enti del terzo settore (gli stessi ammissibili allo strumento” Cultura crea” di cui abbiamo parlato in passato  e per le imprese attive del settore della cultura e dell’intermediazione turistica. Queste devono essere costituite alla data del 1° Gennaio 2020 e iscritte al Registro delle Imprese, con l’ attivazione in Camera di Commercio entro il 31/12/2020. Gli enti e le imprese, per essere ammesse all’agevolazione, devono svolgere un’attività economica riconducibile all’elenco dei codice ateco (Allegato 1 – 2 – 3 che si allega al presente articolo). Inoltre, bisogna avere una sede in una delle seguenti regioni: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Per le imprese costituite da oltre 36 mesi e per i soggetti del terzo settore, la sede deve essere situata in uno dei comuni ricadenti nelle “aree di attrazione”, cosi come indicato nell’Allegato 4. Sono esclusi i consorzi e le ditte individuali.

Non si tratta di un ristoro per la perdita di fatturato (come è avvenuto per molte agevolazioni del Governo), ma si sostanzia in una rendicontazione di spese rientranti all’interno del capitale circolante.

Tra i presupposti, oltre al codice ateco, vi deve essere anche la riduzione di fatturato effettiva o potenziale (bisogna dichiararlo all’interno della domanda). Non verrà quindi effettuato nessun calcolo percentuale.

Tra le spese ammissibili troviamo tutte quelle rientranti nella categoria “capitale circolante” (al netto dell’IVA). Devono essere state sostenute successivamente al 23/07/2020 (data della fattura) e rendicontate entro 180 giorni successivi alla sottoscrizione del provvedimento di concessione. Le spese devono essere sostenute e successivamente quietanzate.
Tra le spese ammissibili troviamo:
– Materie prime
– Materiale di consumo
– Prodotto finiti
– Utenze della sede
– Canone di locazione della sede
– Prestazione di servizi (anche spese pubblicitarie) e prestazioni professionali, purché siano connesse all’attività produttiva
– Costo del lavoro dipendente (fa fede la data del cedolino)
– Spese assicurative e bancarie (tra cui anche le spese inerenti all’apertura del cc bancario dedicato alla presente misura)
Successivamente al provvedimento di concessione, bisogna effettuare la rendicontazione del capitale circolante entro 180 giorni. L’erogazione del contributo avviene in un massimo di due SAL.

Da sottolineare infine, che l’agevolazione rientra nel calcolo triennale del de minimis, ed è una misura sganciata da qualsiasi altro piano di investimento.

Allegato 1

Allegato 2

Allegato 3

Allegato 4