Dopo avere illustrato, in due recenti interventi, i vantaggi di carattere fiscale e quelli nei rapporti con la Pubblica amministrazione, oggi ci occupiamo di altre importanti agevolazioni che garantiscono il Codice del terzo settore (CTS) e l’iscrizione al Registro unico del terzo settore (RUNTS).

ALTRI VANTAGGI DERIVANTI DALL’ISCRIZIONE NEL RUNTS

Sono numerosi gli altri incentivi previsti dal CTS conseguenti all’iscrizione al RUNTS che potranno risultare significativi per il sostegno degli enti iscritti, penalizzando viceversa gli enti non profit non aderenti al CTS.
Li elenchiamo:
• ai fini dell’accesso al credito agevolato, il CTS prevede che le provvidenze creditizie e fideiussorie previste per le cooperative e i loro consorzi siano estese anche alle ODV e alle APS che, nell’ambito di convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni, abbiano ottenuto l’approvazione di uno o più progetti di attività e di servizi di interesse generale inerenti alle finalità istituzionali;
• i crediti delle ODV e APS derivanti dallo svolgimento delle attività di interesse generale, godranno del privilegio generale sui beni mobili del debitore, guadagnando una fascia prioritaria nell’ordine dei privilegi;
• lo Stato e le Regioni promuoveranno iniziative per favorire l’accesso degli Enti del Terzo settore ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo e ad altri finanziamenti europei, per progetti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;
• lo Stato, le Regioni e gli Enti locali promuoveranno forme e modi per l’utilizzazione non onerosa di beni mobili ed immobili per manifestazioni e iniziative temporanee degli Enti del Terzo settore, che potranno anche, in occasione di eventi o manifestazioni, somministrare alimenti e bevande a fronte di presentazione di semplice SCIA, in deroga al possesso dei requisiti professionali richiesti dalla normativa vigente. È evidente l’importanza di questa norma di semplificazione, che potrà risultare molto utile in occasione di fiere, sagre locali, manifestazioni promozionali e di raccolta fondi da parte degli Enti del Terzo settore;
• con riferimento ai locali utilizzati, il CTS stabilisce che le sedi degli Enti del Terzo settore e i locali in cui si svolgono le loro attività istituzionali (purché non di tipo produttivo) sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso, indipendentemente dalla destinazione urbanistica;
• lo Stato e le Regioni potranno concedere in comodato beni mobili ed immobili di loro proprietà agli Enti del Terzo settore, ad accezione delle imprese sociali, per lo svolgimento delle loro attività istituzionali, con durata massima di 30 anni.
• i beni culturali immobili di proprietà dello Stato, delle Regioni, degli Enti Locali e degli altri Enti Pubblici, per i quali non sia attualmente corrisposto alcun canone e che richiedano interventi di restauro, possano essere dati in concessione a Enti del Terzo settore che svolgono attività di interesse generale (solo quelle di cui all’art. 5 comma 1 lett. f), i), k) e z) del CTS) per un periodo temporale fino a 50 anni, con pagamento di un canone agevolato, ai fini della riqualificazione e riconversione dei medesimi beni. Questa norma, di estremo interesse per gli Enti del Terzo settore di matrice culturale, potrà generare importanti partnership pubblico-private, recuperando beni pubblici inutilizzati oppure oggetto di confisca.
Tutti questi aspetti sono molto interessanti ed importanti, e sono sempre subordinati all’iscrizione nel RUNTS: basta pensare agli Enti non profit che utilizzano per la propria attività istituzionale un bene di proprietà di un Comune.
In sostanza potrà accadere che gli ETS iscritti al RUNTS saranno destinatari di beni mobili o immobili per le loro attività, mentre gli altri enti non profit non rientranti nel Terzo settore potranno restare fuori dall’agevolazione. Si pensi, ad esempio, alle Associazioni sportive dilettantistiche che spesso per raggiungere i loro scopi istituzionali utilizzano in comodato (gratuito) strutture ed impianti dei Comuni (ad esempio piscine comunali, piste di atletica, campi da tennis ecc.): come potranno esercitare la propria attività di interesse generale senza il comodato (gratuito) delle loro strutture sportive? Per rientrare nell’agevolazione, potrebbero quindi essere costrette ad iscriversi al RUNTS, rinunciando alle agevolazioni della L. 398/91, ed utilizzando le nuove forfetizzazioni, oppure optando per la “trasformazione” in APS, al fine di beneficiare del regime di esclusione dall’IVA e del più conveniente regime di forfetizzazione ai fini delle imposte dirette, laddove non superino i ricavi annui di euro 130.000,00 annui.
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