Detrazioni per lavori edilizi e sconto in fattura come trattare le maggiorazioni di costo applicate dalle imprese

In tema di lavori di ristrutturazione edilizia, in tutte le loro forme e tipologie, esiste la possibilità che le imprese fornitrici (impresa che esegue i lavori, imprese subappaltatrici, professionisti, ecc.), applicando lo sconto in fattura, effettuino un sovrapprezzo dei lavori a copertura dei costi, legati agli oneri che la Banca o le Poste Italiane possano applicare, a titolo di interessi e commissioni.
Ad esempio, supponendo un costo di un intervento pari a 50.000 euro, poiché la Banca, nel caso di ristrutturazione con detrazione al 50%, trattiene mediamente una percentuale del 20%, tale differenza di euro 10.000 (o anche una parte) addebitata al Cliente finale.
La procedura non è vietata, tuttavia è opportuno che venga esplicitamente indicata nel contratto di appalto e che sia evidenziata a parte, se possibile anche con fatture separate, applicando l’Iva nella stessa percentuale dell’operazione, poiché essendo prevista fin dall’inizio, la si considera operazione accessoria alla principale e quindi soggetta alla medesima aliquota.
Al contrario, è vietato aumentare il costo dell’intervento maggiorandolo di tale percentuale, poiché si porrebbe a carico dell’Erario il costo di tale maggiorazione, soprattutto se, così operando, si resta sempre al di sotto dei massimali di legge e quindi si consente la detrazione anche su tale maggiorazione.
Peraltro, l’evidenza a parte della maggiorazione rappresenta un modo sicuro per dimostrare in sede di verifica che nessun abuso è stato commesso dalle parti coinvolte, poiché si evidenzia in modo chiaro e trasparente cosa costituisce corrispettivo dell’appalto e cosa, invece, riaddebito degli oneri finanziari impliciti nell’opzione di sconto in fattura da parte del fornitore.
In sintesi, si suggerisce che il contratto di appalto preveda espressamente che “ai fini del pagamento del corrispettivo, il committente dovrà pagare una somma a titolo di maggiorazione per il costo che l’impresa sosterrà per l’applicazione dello sconto in fattura”.