Nell’ottica di accelerare le tempistiche di vaccinazione ed incrementare in tal senso prevenzione e sicurezza in ambito aziendale, è stato firmato il Protocollo nazionale per l’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid-19.
Sono state previste due modalità per la realizzazione della campagna vaccinale:
1. Le imprese potranno direttamente predisporre spazi aziendali per la vaccinazione del proprio personale, previo consenso;
2. In alternativa potranno rivolgersi a strutture sanitarie private.
Nel primo caso quindi l’iniziativa coinvolge tutti i lavoratori, datori di lavoro e titolari dell’impresa che ne abbiano fatto espressamente richiesta e che quindi si vogliono sottoporre al vaccino su base volontaria. I datori di lavoro, individualmente o con il supporto delle Associazioni di categoria di riferimento, che quindi vogliono procedere in tal senso devono rendersi disponibili alla redazione del piano aziendale per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione nei luoghi di lavoro. Nella stesura del piano aziendale il datore di lavoro dovrà assicurare il confronto con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole contenute nel Protocollo del 24 aprile 2020 ed essere supportato dal medico competente aziendale.
Dopo aver ottenuto il consenso dei lavoratori, il datore di lavoro proporrà il piano di vaccinazione aziendale all’ Asp di riferimento, comunicando il numero di vaccini necessari.
I costi per la realizzazione dei piani saranno interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini e tutti i dispositivi necessari per la somministrazione sono a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
Il medico competente aziendale ha l’obbligo di:
• Informare adeguatamente i lavoratori sui vantaggi e possibili rischi inerenti alla somministrazione del vaccino;
• Acquisire il consenso dei dipendenti che si vogliono sottoporre al vaccino;
• Effettuare il triage preventivo sullo stato di salute del soggetto;
• Registrare le vaccinazioni eseguite.
Se invece l’azienda vuole optare per le vaccinazioni presso strutture sanitarie private potrà stipulare una convenzione con strutture in possesso di tutti i requisiti necessari per la vaccinazione con oneri a proprio carico.
Se però il datore di lavoro non è tenuto alla nomina del medico competente o non può far ricorso a strutture sanitarie private, allora si potrà avvalere delle strutture dell’INAIL, la quale sosterrà interamente i costi della somministrazione.
In ogni caso, qualunque sia la scelta del datore di lavoro, dovrà comunicare alla struttura sanitaria privata o a quella dell’INAIL il numero di dipendenti che volontariamente vogliono sottoporsi al vaccino.
Si precisa che il tempo utile alla somministrazione del vaccino viene considerato orario di lavoro regolare.